Tutti i nuovi nati in Puglia possono finalmente accedere gratuitamente allo screening neonatale esteso per le malattie metaboliche: l’ha comunicato l’Associazione Malattie Metaboliche e Genetiche Puglia. Come riferisce la Onlus, nei 28 punti nascita pubblici e nei 4 accreditati, è ora possibile sottoporre i neonati al test che consente di individuare 47 malattie metaboliche. Il tutto tramite l’analisi di poche gocce di sangue prelevate dal tallone del bambino.
Un risultato importante raggiunto dall’area medica pugliese, rappresentata da Giovanni Gorgoni, commissario straordinario Ares Puglia, Vitangelo Dattoli, direttore generale dell’Azienda Consorziale Policlinico di Bari, Giuseppina Annichiarico, coordinatrice CoReMaR Puglia, e il prof. Franco Carnevale, dell’associazione AMEGEP. “L’altro importantissimo traguardo raggiunto è stato quello di inglobare anche la Basilicata in un percorso virtuoso che ha inserito le due regioni tra le più attrezzate e avanzate nella diagnosi delle patologie metaboliche, dopo Toscana (la prima, nel 2004), Liguria, Veneto, Marche e Umbria”, ha sottolineato Carnevale. “Tra circa un mese contiamo di avviare una definizione gestionale di tutto il processo con i colleghi lucani”.
Le due regioni, quindi, si adegueranno alla legge n. 167 del 2016, che stabilisce le “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie”, approvata il 4 agosto ed entrata in vigore il 15 settembre 2016.
La lunga battaglia per ottenere il diritto allo screening esteso per tutti i bambini sul territorio nazionale si è finalmente conclusa, ma il complicato iter burocratico che porterà ad attuare uniformemente la legge è ancora in corso.
Non tutte le Regioni, al momento, sono in grado di erogare l’esame, diventato obbligatorio per legge. Un passo avanti verso la disponibilità dei finanziamenti promessi dallo Stato alle Regioni, però, è stata la pubblicazione in Gazzetta, il 29 giugno scorso, della delibera del CIPE che ripartisce tra le Regioni 25 milioni di euro per l’attuazione dello screening.
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